Sergio ha scritto:Una curiosità? da questo incontro casuale, c'è poi stato un seguito? oppure si è perso il contatto.
Mi risulta che sull'argomento probabilmente uscirà qualcosa su Cose Nostre, il giornale di Caselle, nel prossimo numero di febbraio ora in lavorazione.
:D :D
Lettore accanito ha scritto:
Uau, veramente interessante questa storia della biblioteca del grano. In rete ho trovato il loro sito ( http://www.paliodelgrano.it). Ho scaricato questa foto: in pratica è la piantina della biblioteca, una spirale divisa per sezioni. In ogni sezione è stata seminata una particolare semente.
Il raccolto sarà a luglio?
Sono della Pro Loco di Caselle ...(quella Torinese). Quelli dell'altra Pro Loco, di Caselle in Pittari, li abbiamo conosciuti, in un incontro casuale, ma non per questo meno festoso, all'ultimo Salone del Gusto-Terra Madre di Torino. Ecco le foto dell'incontro fra le due Caselle.
baldo ha scritto:Avevamo letto sul numero di dicembre della Barrozza, il giornale della Pro Ruscio, dell'interessante iniziativa di un'altra "vivace" Pro Loco, quella di Caselle in Pittari. Caselle in Pittari (guarda caso, un'altra Caselle ...), è un paese di poco più di 2000 abitanti, nel cuore del Cilento, terra fascinosa e tutta da scoprire, ora giustamente valorizzata dall'inserimento nel Parco Naturale del Cilento e del Vallo di Diana.
La Biblioteca del Grano, questo il nome dell'iniziativa, portata avanti dal giovane Presidente della Pro Loco, Antonio Pellegrino, non è una biblioteca tradizionale, fatta di carta. E' una biblioteca vivente: un campo in cui sono state seminate antiche varietà di grano per recuperarle dall’oblio a cui erano destinate: 17 rare sementi di grano, segala e farro. Quest'ultimo proviene da Monteleone di Spoleto, di cui Ruscio è una frazione.
Uau, veramente interessante questa storia della biblioteca del grano. In rete ho trovato il loro sito ( http://www.paliodelgrano.it). Ho scaricato questa foto: in pratica è la piantina della biblioteca, una spirale divisa per sezioni. In ogni sezione è stata seminata una particolare semente.
Il raccolto sarà a luglio?
Avevamo letto sul numero di dicembre della Barrozza, il giornale della Pro Ruscio, dell'interessante iniziativa di un'altra "vivace" Pro Loco, quella di Caselle in Pittari. Caselle in Pittari (guarda caso, un'altra Caselle ...), è un paese di poco più di 2000 abitanti, nel cuore del Cilento, terra fascinosa e tutta da scoprire, ora giustamente valorizzata dall'inserimento nel Parco Naturale del Cilento e del Vallo di Diana.
La Biblioteca del Grano, questo il nome dell'iniziativa, portata avanti dal giovane Presidente della Pro Loco, Antonio Pellegrino, non è una biblioteca tradizionale, fatta di carta. E' una biblioteca vivente: un campo in cui sono state seminate antiche varietà di grano per recuperarle dall’oblio a cui erano destinate: 17 rare sementi di grano, segala e farro. Quest'ultimo proviene da Monteleone di Spoleto, di cui Ruscio è una frazione.
Riprendiamo qui una parte dell'articolo de La Barrozza: La domenica 11 novembre 2012, giorno San Martino - citato in Cilento oltre che per il più famoso adagio sul mosto e il vino per il proverbio: A San Martine semina pure ngule a gaddina (A san Martino semina anche in culo alla gallina, cioè ovunque vuoi è il momento giusto per farlo) - si e’ dato inizio alla semina del campo della Biblioteca del Grano. Un progetto colturale e culturale che accoglie quest’anno ben 17 varietà di grani. E’ così che la prima esigenza è quella di tracciare un disegno del campo, una forma che consentirà di attraversare quest’esplosione di biodiversità che racchiude al suo interno il progetto di recupero dei grani antichi autoctoni e la messa a coltura di ulteriori grani e cereali antichi che quest’anno provengono da vari e diversi territori, alcuni anche molto lontani.
Nasce una spirale divisa per sezioni: si inizia con la Ianculidda, grano tenero, la Risciola, antico grano tenero, la Trimunia e la Saragolla, antichi grani duri; c’è l’antico Farro di Monteleone di Spoleto; c’è la Segale di Sanza in dialetto cilentano conosciuta come jurmano e il Granofarro di Torre Orsaia ; c’è l’Orge de Finisterre, un orzo della Bretagna, una Segale della Lettonia; ci sono ancora quattro grani duri provenienti dalla Lucania: il Capelo, Qadrato, Simeto e Svevo; c’è il Senatore Cappelli; al centro della spirale c’è la Russulidda, antico grano tenero autoctono di Caselle.
La Pro Ruscio ha preannunciato sulla sua newsletter che intende organizzare una manifestazione sul farro, indicativamente a fine luglio. Il nome provvisorio è "kermesse internazionale degli antichi cereali". La mostra raccoglierà attrezzi, strumenti e pubblicazioni e sarà ospitata presso i rinnovati locali dell'Asilo di Ruscio. Per contatti info@proruscio.it