Tag: Sanguinetto
L’Italia dei mille campanili
Riprendiamo, dall’editoriale del numero di luglio-agosto 2024 del bimestrale El Peagno, la presentazione dell’11° Incontro Annuale Gepli in programma a Sanguinetto (VR) il 28 e 29 settembre prossimi. Non si potevano usare parole migliori per introdurre all’evento. Un grazie e un arrivederci a presto al direttore della testata Giovanni Salvatori e a tutta la Pro Loco di Sanguinetto.
L’Italia dei mille campanili si incontra a Sanguinetto
È l’Italia dei tanti campanili, degli innumerevoli presepi fatti di umanità, bellezze artistiche e nobili tracce storiche, tradizioni e gastronomia che costituiscono l’identità diffusa del nostro Paese, quella che a fine settembre si ritroverà all’ombra del Castello per parlare di giornalismo, incontrarsi, riconoscersi, gettare ponti e fare festa, anche attraverso le tradizioni culinarie. Toccherà a Sanguinetto infatti ospitare l’edizione 2024 del Convegno nazionale dei Giornali editi dalle Pro Loco d’Italia. Un appuntamento arrivato all’edizione numero undici, che approda con grande soddisfazione della nostra comunità (e grande impegno organizzativo della Pro Loco “Le Contrà”) nel nostro Comune dopo avere attraversato l’Italia, letteralmente, da quel 2012 in cui la Pro Loco di Caselle Torinese per celebrare i 40 anni del suo giornalino “Cose Nostre”, organizzò un incontro tra i periodici editi dalle pro loco italiane. Il raduno convinse a tal punto partecipanti e simpatizzanti da suggerire di dargli cadenza annuale: da allora il raduno Gepli, sigla che appunto raccoglie i giornali prodotti dalle pro loco, ha toccato il Friuli Venezia Giulia e la Puglia, il Piemonte e l’Abruzzo, la Campania e la Sicilia, fermandosi solo per il famigerato Covid e permettendo ogni volta uno scambio ricco e vivo di idee, opinioni, difficoltà da superare e modelli organizzativi tra chi si impegna per la propria comunità, in particolare attraverso la produzione di questi giornali. Il Peagno compie nel 2024 trent’anni: il momento migliore per iscrivere il nome di Sanguinetto tra i Comuni ospitanti il raduno Gepli, dando concretezza ad un desiderio che aleggiava da tempo nell’intenzione di molti. Per due giorni, nel nostro paese arriveranno quindi esponenti di realtà locali provenienti un po’ da tutta Italia: il sabato saranno ospiti nel convento di Santa Maria delle Grazie, appena rinnovato, dove dopo un rinfresco di benvenuto avrà luogo il cuore della manifestazione, il convegno annuale, incentrato su “Giornali Pro Loco: modelli organizzativi e sostenibilità economica”. Chi si occupa di raccontare il proprio territorio attraverso i giornali porterà il suo saluto e la sua testimonianza, dialogando con Paolo Ribaldone, coordinatore di Gepli, e il professor Riccardo Milan. Al termine gli ospiti saranno accompagnati per una visita ai luoghi più suggestivi di Sanguinetto, per poi partecipare ad una cena sociale in Convento. La sera precedente, venerdì 27, succoso antipasto con la rappresentazione teatrale “L’ospedal dei miracoli”, della compagnia teatrale “Il boccascena”, nel teatro Zinetti. Notevole, dicevamo, lo sforzo organizzativo della nostra Pro Loco, per un risultato che però resterà nella storia di Gepli, arricchendo di spunti e confronto anche il nostro Peagno, e proiettando Sanguinetto in questo circuito, con l’orgoglio di mostrare agli amici in arrivo anche da molto lontano (tante le testate che hanno aderito al momento di andare in stampa) le bellezze del nostro paese e le capacità della nostra comunità. Un’apertura che, siamo sicuri, produrrà altri legami e altri ponti, perché i mille campanili sono – è vero – simbolo di diversità, ma i più bei mosaici sono ricchi di colori diversi.
Giovanni Salvatori, direttore de “El Peagno”
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La Casa di Riposo si rifà il look e resiste al Covid
In tempi di Covid le Case di Riposo (o RSA, come ora è diventato di moda chiamarle) sono diventate obiettivi sensibili. Dal bimestrale El Peagno riprendiamo questo articolo che racconta come è stata riorganizzata la vita quotidiana per gli ospiti della Casa di Riposo di Sanguinetto. Videochiamate e plexigas per i contatti coi parenti; tamponi mensili per ospiti e operatori. La vita così continua.
Alla Casa di Riposo in tempo di pandemia anche le cose più normali diventano difficili perché, oltre a evitare ogni contatto con l’esterno, bisogna rispettare le distanze minime tra un ospite e l’altro e rimanere ognuno al proprio piano, con i soli spostamenti essenziali dal proprio posto. Queste restrizioni, tuttavia, non hanno impedito di trovare un nuovo ritmo di comunità: le visite dei parenti sono continuate e continuano, ma su prenotazione, a turno, per mezz’ora e dietro la protezione del plexiglass; si sono effettuati frequenti contatti telefonici e videochiamate con i familiari, per rinsaldare gli affetti e fugare la malinconia e il senso di solitudine; ci sono stati frequenti e calorosi contatti video col parroco don Mattia, che speriamo presto di accogliere di persona; le attività educative e ricreative sono proseguite con regolarità e si sono arricchite di qualche uscita all’esterno, quando il clima e le circostanze lo hanno permesso, e i compleanni di luglio e agosto si sono festeggiati rimanendo al proprio piano, arrangiandoci con la musica registrata che supplisce decorosamente quella dal vivo che ci offrivano i volontari. Nel bimestre si impongono all’attenzione due dati rilevanti: il primo, che rientra ormai nella routine ordinaria, consiste nei fastidiosi tamponi mensili che finora hanno avuto esito “negativo” per tutti (ospiti e operatori): il che è consolante e ci fa sperare che si prosegua così anche nel prossimo futuro; il secondo riguarda l’assetto interno della Casa: i lavori di ristrutturazione, iniziati più di un anno e mezzo fa, sono finalmente terminati e ci hanno consegnato uno spazioso salone d’entrata, bello esteticamente, che migliorerà la qualità della vita dei nostri ospiti. Anche se siamo “chiusi” riceviamo tante manifestazioni di attenzione e di vicinanza, per cui ringraziamo tutti per l’affetto, e in particolare El Peagno, che ci ospita sempre con grande simpatia e spesso ci fa l’onore della prima pagina.
Le educatrici Melania e Tatiana
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Da Sanguinetto, una vicenda a buon fine
Dal numero di gennaio/febbraio de El Peagno, bimestrale della Pro Loco di Sanguinetto (VR)
Unilever, dalla morte annunciata alla rinascita A prenderla dal verso migliore, è senz’altro una storia a lieto fine quella dello stabilimento Unilever del nostro paese. Molto più che un simbolo per Sanguinetto, l’impianto – e soprattutto coloro che vi lavorano – aveva vissuto un’estate difficile, dopo l’annuncio della multinazionale anglo-olandese di voler procedere a 76 licenziamenti sui 120 addetti ancora presenti. Il dado tradizionale a marchio Knorr sarebbe stato spostato nel ben più economico Portogallo. Ma la mobilitazione di sindacati, istituzioni, e in particolare dei lavoratori, scesi in piazza più volte e in presidio permanente, avevano cambiato quello che pareva uno scenario già definito. Gli esuberi vennero ridotti prima a quaranta, poi molti ricevettero la tutela dell’”isopensione”, in altri casi ci fu l’impegno per una ricollocazione sul territorio. Ma la svolta c’è stata nei mesi successivi e si è concretizzata prima di Natale, allorché il gruppo altoatesino Menz&Gasser, con sedi a Trento e Verona, ha acquisito lo stabilimento di viale Roma, per il quale l’interesse era nato diverso tempo prima. La nuova proprietà produrrà ancora il dado in gel, di cui il nostro piccolo centro ha addirittura l’esclusiva mondiale, ma anche maionese, confetture, zuppe a marchio Knorr. Il futuro è garantito da commesse per la stessa Unilever e dai salari che per tre anni manterranno i livelli di prima; toccherà poi ai nuovi proprietari confrontarsi con i dipendenti. E il retroscena è che Sanguinetto, in questo caso, deve “ringraziare” la Brexit: con oltre il 40% della produzione esportata verso il Regno Unito, Unilever ha accelerato la cessione per evitare i dazi con cui altrimenti già oggi dovrebbe fare i conti. Per il nostro comune un sospiro di sollievo.
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Anche i rofioi di Sanguinetto a Piazzola sul Brenta
Anche la Pro Loco di Sanguinetto (VR) era presente al 3° Festival delle Pro Loco del Veneto a Piazzola sul Brenta, conclusosi la scorsa domenica 6 ottobre. E grande successo fra i visitatori hanno riscosso i rofioi, il dolce tipico oggetto di un’antica ricetta e proposto nella Sagra che si tiene nel comune veronese a inizio settembre.
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Appuntamento con i Rofioi
Ritorna a Sanguinetto, come ogni anno a inizio settembre, un goloso appuntamento, quello con i rofioi.
La ricetta che ancora oggi si usa è datata 1931, ma i rofioi nascono prima, nella seconda metà dell’800, in una delle quattro contrade della località del Basso Veronese. Questi dolci sono nati per una festa particolare, quella del 12 settembre, il Santo Nome di Maria. Venivano preparati il giorno prima e venivano appesi durante la notte, così che i bambini del paese potessero trovarli quasi magicamente nel mattino della festa. Il loro nome deriva probabilmente dalla parola “ravioli” per la loro forma. Sono effettivamente dei ravioli dolci e fritti.
Risale a un anno fa, per questo dolce tipico, un importante riconoscimento: l’inserimento, primo prodotto della provincia di Verona ad ottenerlo, nell’Albo Regionale dei prodotti De.Co (a Denominazione Comunale) del Veneto.
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L’Italia dei mille campanili
Riprendiamo, dall’editoriale del numero di luglio-agosto 2024 del bimestrale El Peagno, la presentazione dell’11° Incontro Annuale Gepli in programma a Sanguinetto (VR) il 28 e 29 settembre prossimi. Non si potevano usare parole migliori per introdurre all’evento. Un grazie e un arrivederci a presto al direttore della testata Giovanni Salvatori e a tutta la Pro Loco di Sanguinetto.
L’Italia dei mille campanili si incontra a Sanguinetto
È l’Italia dei tanti campanili, degli innumerevoli presepi fatti di umanità, bellezze artistiche e nobili tracce storiche, tradizioni e gastronomia che costituiscono l’identità diffusa del nostro Paese, quella che a fine settembre si ritroverà all’ombra del Castello per parlare di giornalismo, incontrarsi, riconoscersi, gettare ponti e fare festa, anche attraverso le tradizioni culinarie. Toccherà a Sanguinetto infatti ospitare l’edizione 2024 del Convegno nazionale dei Giornali editi dalle Pro Loco d’Italia. Un appuntamento arrivato all’edizione numero undici, che approda con grande soddisfazione della nostra comunità (e grande impegno organizzativo della Pro Loco “Le Contrà”) nel nostro Comune dopo avere attraversato l’Italia, letteralmente, da quel 2012 in cui la Pro Loco di Caselle Torinese per celebrare i 40 anni del suo giornalino “Cose Nostre”, organizzò un incontro tra i periodici editi dalle pro loco italiane. Il raduno convinse a tal punto partecipanti e simpatizzanti da suggerire di dargli cadenza annuale: da allora il raduno Gepli, sigla che appunto raccoglie i giornali prodotti dalle pro loco, ha toccato il Friuli Venezia Giulia e la Puglia, il Piemonte e l’Abruzzo, la Campania e la Sicilia, fermandosi solo per il famigerato Covid e permettendo ogni volta uno scambio ricco e vivo di idee, opinioni, difficoltà da superare e modelli organizzativi tra chi si impegna per la propria comunità, in particolare attraverso la produzione di questi giornali. Il Peagno compie nel 2024 trent’anni: il momento migliore per iscrivere il nome di Sanguinetto tra i Comuni ospitanti il raduno Gepli, dando concretezza ad un desiderio che aleggiava da tempo nell’intenzione di molti. Per due giorni, nel nostro paese arriveranno quindi esponenti di realtà locali provenienti un po’ da tutta Italia: il sabato saranno ospiti nel convento di Santa Maria delle Grazie, appena rinnovato, dove dopo un rinfresco di benvenuto avrà luogo il cuore della manifestazione, il convegno annuale, incentrato su “Giornali Pro Loco: modelli organizzativi e sostenibilità economica”. Chi si occupa di raccontare il proprio territorio attraverso i giornali porterà il suo saluto e la sua testimonianza, dialogando con Paolo Ribaldone, coordinatore di Gepli, e il professor Riccardo Milan. Al termine gli ospiti saranno accompagnati per una visita ai luoghi più suggestivi di Sanguinetto, per poi partecipare ad una cena sociale in Convento. La sera precedente, venerdì 27, succoso antipasto con la rappresentazione teatrale “L’ospedal dei miracoli”, della compagnia teatrale “Il boccascena”, nel teatro Zinetti. Notevole, dicevamo, lo sforzo organizzativo della nostra Pro Loco, per un risultato che però resterà nella storia di Gepli, arricchendo di spunti e confronto anche il nostro Peagno, e proiettando Sanguinetto in questo circuito, con l’orgoglio di mostrare agli amici in arrivo anche da molto lontano (tante le testate che hanno aderito al momento di andare in stampa) le bellezze del nostro paese e le capacità della nostra comunità. Un’apertura che, siamo sicuri, produrrà altri legami e altri ponti, perché i mille campanili sono – è vero – simbolo di diversità, ma i più bei mosaici sono ricchi di colori diversi.
Giovanni Salvatori, direttore de “El Peagno”
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La Casa di Riposo si rifà il look e resiste al Covid
In tempi di Covid le Case di Riposo (o RSA, come ora è diventato di moda chiamarle) sono diventate obiettivi sensibili. Dal bimestrale El Peagno riprendiamo questo articolo che racconta come è stata riorganizzata la vita quotidiana per gli ospiti della Casa di Riposo di Sanguinetto. Videochiamate e plexigas per i contatti coi parenti; tamponi mensili per ospiti e operatori. La vita così continua.
Alla Casa di Riposo in tempo di pandemia anche le cose più normali diventano difficili perché, oltre a evitare ogni contatto con l’esterno, bisogna rispettare le distanze minime tra un ospite e l’altro e rimanere ognuno al proprio piano, con i soli spostamenti essenziali dal proprio posto. Queste restrizioni, tuttavia, non hanno impedito di trovare un nuovo ritmo di comunità: le visite dei parenti sono continuate e continuano, ma su prenotazione, a turno, per mezz’ora e dietro la protezione del plexiglass; si sono effettuati frequenti contatti telefonici e videochiamate con i familiari, per rinsaldare gli affetti e fugare la malinconia e il senso di solitudine; ci sono stati frequenti e calorosi contatti video col parroco don Mattia, che speriamo presto di accogliere di persona; le attività educative e ricreative sono proseguite con regolarità e si sono arricchite di qualche uscita all’esterno, quando il clima e le circostanze lo hanno permesso, e i compleanni di luglio e agosto si sono festeggiati rimanendo al proprio piano, arrangiandoci con la musica registrata che supplisce decorosamente quella dal vivo che ci offrivano i volontari. Nel bimestre si impongono all’attenzione due dati rilevanti: il primo, che rientra ormai nella routine ordinaria, consiste nei fastidiosi tamponi mensili che finora hanno avuto esito “negativo” per tutti (ospiti e operatori): il che è consolante e ci fa sperare che si prosegua così anche nel prossimo futuro; il secondo riguarda l’assetto interno della Casa: i lavori di ristrutturazione, iniziati più di un anno e mezzo fa, sono finalmente terminati e ci hanno consegnato uno spazioso salone d’entrata, bello esteticamente, che migliorerà la qualità della vita dei nostri ospiti. Anche se siamo “chiusi” riceviamo tante manifestazioni di attenzione e di vicinanza, per cui ringraziamo tutti per l’affetto, e in particolare El Peagno, che ci ospita sempre con grande simpatia e spesso ci fa l’onore della prima pagina.
Le educatrici Melania e Tatiana
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Da Sanguinetto, una vicenda a buon fine
Dal numero di gennaio/febbraio de El Peagno, bimestrale della Pro Loco di Sanguinetto (VR)
Unilever, dalla morte annunciata alla rinascita A prenderla dal verso migliore, è senz’altro una storia a lieto fine quella dello stabilimento Unilever del nostro paese. Molto più che un simbolo per Sanguinetto, l’impianto – e soprattutto coloro che vi lavorano – aveva vissuto un’estate difficile, dopo l’annuncio della multinazionale anglo-olandese di voler procedere a 76 licenziamenti sui 120 addetti ancora presenti. Il dado tradizionale a marchio Knorr sarebbe stato spostato nel ben più economico Portogallo. Ma la mobilitazione di sindacati, istituzioni, e in particolare dei lavoratori, scesi in piazza più volte e in presidio permanente, avevano cambiato quello che pareva uno scenario già definito. Gli esuberi vennero ridotti prima a quaranta, poi molti ricevettero la tutela dell’”isopensione”, in altri casi ci fu l’impegno per una ricollocazione sul territorio. Ma la svolta c’è stata nei mesi successivi e si è concretizzata prima di Natale, allorché il gruppo altoatesino Menz&Gasser, con sedi a Trento e Verona, ha acquisito lo stabilimento di viale Roma, per il quale l’interesse era nato diverso tempo prima. La nuova proprietà produrrà ancora il dado in gel, di cui il nostro piccolo centro ha addirittura l’esclusiva mondiale, ma anche maionese, confetture, zuppe a marchio Knorr. Il futuro è garantito da commesse per la stessa Unilever e dai salari che per tre anni manterranno i livelli di prima; toccherà poi ai nuovi proprietari confrontarsi con i dipendenti. E il retroscena è che Sanguinetto, in questo caso, deve “ringraziare” la Brexit: con oltre il 40% della produzione esportata verso il Regno Unito, Unilever ha accelerato la cessione per evitare i dazi con cui altrimenti già oggi dovrebbe fare i conti. Per il nostro comune un sospiro di sollievo.
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Anche i rofioi di Sanguinetto a Piazzola sul Brenta
Anche la Pro Loco di Sanguinetto (VR) era presente al 3° Festival delle Pro Loco del Veneto a Piazzola sul Brenta, conclusosi la scorsa domenica 6 ottobre. E grande successo fra i visitatori hanno riscosso i rofioi, il dolce tipico oggetto di un’antica ricetta e proposto nella Sagra che si tiene nel comune veronese a inizio settembre.
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Appuntamento con i Rofioi
Ritorna a Sanguinetto, come ogni anno a inizio settembre, un goloso appuntamento, quello con i rofioi.
La ricetta che ancora oggi si usa è datata 1931, ma i rofioi nascono prima, nella seconda metà dell’800, in una delle quattro contrade della località del Basso Veronese. Questi dolci sono nati per una festa particolare, quella del 12 settembre, il Santo Nome di Maria. Venivano preparati il giorno prima e venivano appesi durante la notte, così che i bambini del paese potessero trovarli quasi magicamente nel mattino della festa. Il loro nome deriva probabilmente dalla parola “ravioli” per la loro forma. Sono effettivamente dei ravioli dolci e fritti.
Risale a un anno fa, per questo dolce tipico, un importante riconoscimento: l’inserimento, primo prodotto della provincia di Verona ad ottenerlo, nell’Albo Regionale dei prodotti De.Co (a Denominazione Comunale) del Veneto.