Concordo con Sergio. D'altra parte non penso che, per un giornale di Pro Loco, sia sostenibile, sotto l'aspetto economico, dover retribuire giornalisti. Forse il problema si potrebbe porre per il Direttore Responsabile, nel caso in cui non sia un pubblicista ma un giornalista, iscritto all'albo e quindi un professionista che va retribuito. Non so però se ci sono situazioni del genere.Sergio ha scritto:Chi scrive su un giornale edito dalla Pro Loco deve essere pagato e retribuito?
;) provo a rispondere a questa domanda per quanto limitata sia la mia competenza in materia.
La risposta viene abbastanza spontanea, anche se non lo è; poichè quello che viene creato dalla Pro Loco è frutto di persone che dedicano il loro tempo come volontari al servizio della associazione stessa, non è previsto, perciò, nessun compenso o retribuzione personale. Per esempio "Cose Nostre", il giornale edito dalla Pro Loco di Caselle T.se, è gestito da una redazione che da il proprio contributo nella fase iniziale di creazione, senza null'altro in cambio che la gratificazione di aver contribuito alla riuscita della pubblicazione stessa.
Per quanto riguarda gli altri giornali incontrati nel convegno di marzo a Caselle, l'unica situazione di lavoro dipendente l'abbiamo riscontrata per il periodico Centopaesi, edito dalla Federazione delle Pro Loco del Trentino: la Federazione ha due dipendenti che gestiscono tutte le attività, fra cui anche il giornale. E' da dire che in quel caso la Federazione ha come base più di cento Pro Loco.