Vita dei giornali

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baldo
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Re: Vita dei giornali

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Ci è arrivata segnalazione della presenza, sul web, di un secondo giornale di proloco, in Sardegna ( il primo, che ha già aderito a questo forum, è "Terralba Ieri & Oggi"). La Pro Loco in questione è quella di Oliena, e ci ha incuriosito il nome scelto per la testata: "Cronache di Aristeo".
Dagli approfondimenti fatti, Aristeo è il nome dato a una statuetta, alta 16 cm, di periodo anteriore alla conquista romana della Sardegna, trovata nell'800 in una vigna di Oliena, e ora al museo archeologico di Cagliari.
Il sito della Pro Loco di Oliena ha adottato la figura di Aristeo come suo logo e così ne scrive:

Nei racconti degli storici Aristeo è descritto come "Dio ottimo e delle cose migliori".
Una figura civilizzatrice, dispensatrice di felicità, prosperità e concordia.
A lui vengono attribuite molte qualità: insegnò agli uomini l'arte di rappigliare il latte e di farne il formaggio, il modo di coltivare gli ulivi e spremere l'olio, l'arte di educare le api, di costruire gli alveari e di trarne il miele e la cera.
Grande viaggiatore - nasce in Africa (Libia) e dopo tante peregrinazioni, passando dalla Grecia, arriva in Sardegna - si può ipotizzare un collegamento con le colonie greche che si stabilirono nelle zone montuose dell'isola, fino alla storia dei profughi iliensi.
Aristeo è una figura misteriosa e coinvolgente nello stesso tempo.Il passato che diventa presente.
E' stato scelto come logo della Pro Loco di Oliena perchè rappresenta in modo efficace il nostro territorio, la laboriosità delle nostre genti e le produzioni. Lo stile grafico elaborato è molto originale. La figura (simbolo) lascia la montagna, grande Madre protettrice, e va incontro al mondo, per diventare ambasciatore dell'incontro tra le culture.
L'associazione Turistica Pro Loco di Oliena, adottando questo logo, intende presentarsi a tutti per un confronto aperto e costruttivo con altre realtà, ma sempre con un obiettivo ben preciso: far emergere tutte le nostre potenzialità, promuovere il territorio, le nostre tradizioni e far crescere il nostro paese culturalmente ed economicamente.
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baldo
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Re: Vita dei giornali

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Ho colloquiato telefonicamente nei giorni scorsi con il Direttore del Nuovo Serrasanta, storico giornale di Gualdo Tadino, prima noto come Eco del Serrasanta ed edito dalla Pro Tadino. Poi tentativi di modificarne forzosamente la libera linea editoriale portarono a uno stop per qualche anno delle pubblicazioni, poi riprese tramite il ricorso come editore all'Accademia dei Romiti, associazione culturale costituita nel 2007 e ispirata all'omonima istituzione presente nel Rinascimento a Gualdo Tadino.
La periodicità del giornale è mensile. La tiratura intorno alle 1000 copie.
Da marzo 2014, come riportato nel post precedente, c'è stato un restyling grafico, con passaggio a pagine tutte a colori. Interessante anche l'esperimento di coinvolgere nella redazione del giornale una classe dell'ultimo anno del locale liceo: questo allo scopo, come mi ha raccontato il Direttore, di ringiovanire lo staff che prepara il giornale.
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baldo
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Re: Vita dei giornali

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Riprendiamo la notizia del cambio di grafica da parte del giornale di Gualdo Tadino, il Nuovo Serrasanta, operativo dal numero di marzo 2014.

Il Nuovo Serrasanta cambia look (vedi copertina) e da questo mese si presenta ai suoi lettori ed ai suoi inserzionisti completamente a colori. Il nuovo giornale verrà presentato ufficialmente giovedì 13 marzo alle ore 17,30 presso la sala consiliare del comune di Gualdo Tadino. La nuova veste grafica è una scelta ormai inevitabile per la testata che da circa 25 anni (prima come Eco del Serrasanta edito dalla pro Tadino e, poi, come Nuovo Serrasanta edito dall’Accademia dei Romiti) informa la città di Gualdo e dintorni ed i Gualdesi sparsi in tutto il mondo su ciò che accade nel nostro territorio.La nuova veste renderà soprattutto giustizia alle testimonianze fotografiche che, ormai, in bianco e nero non erano più appetibili. Le novità, però, non si limitano alla veste grafica. Il Nuovo Serrasanta sta mettendo in campo, infatti, anche nuove energie, giovani che si avvicinano al campo dell’informazione misurandosi con le loro capacità di comunicare attraverso la lingua scritta e con la passione e la curiosità ed il rigore che questo esercizio richiede.
Il nuovo volto è anche un tributo che tutta l’equipe del mensile gualdese deve ai propri lettori (sia abbonati che acquirenti nelle edicole) ed ai propri inserzionisti per la loro fedeltà in tutti questi anni. Il Serrasanta è, infatti, l’unico organo di informazione locale a pagamento (tra i quali non inseriamo certamente i quotidiani regionali e nazionali con cronaca di Gualdo).
Alla presentazione ufficiale di giovedì 13 marzo saranno presenti Pierluigi Gioa (Rettore dell’Accademia dei Romiti, editore del giornale), il Direttore Responsabile Valerio Anderlini ed il Condirettore Riccardo Serroni. L’invito a presenziare a questo evento è rivolto a tutti
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Geppo
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Re: Vita dei giornali

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E' uscito il numero di aprile di Bloc Notes, mensile della Pro Loco di Adrano e diffuso anche nelle edicole dei paesi vicini, alle pendici dell'Etna.
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baldo
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Re: Vita dei giornali

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Ecco alcune immagini di Cene Nostre edizione 2014.
L'annata rilegata dell'anno 2013 distribuita per l'occasione ai tanti collaboratori del giornale, tutti volontari, come tradizione ha in copertina un'opera artistica appositamente prodotta. L'immagine di quest'anno è un acquerello della giovane artista casellese Sara Li Gregni, dal titolo "Le mie quattro case"; esso interpreta in chiave autobiografica le 4 case dello stemma di Caselle.
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cene_nostre_29_03_2014_60%20int.jpg
cene_nostre_29_03_2014_86%20int.jpg
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Geppo
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Re: Vita dei giornali

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Stasera a Caselle Torinese l'annuale cena dei collaboratori del giornale Cose Nostre. Nelle foto qualche immagine dall'edizione dello scorso anno.
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PRO-LOCO-CENA-COSE-NOSTRE-23-03-2013--73%20int.jpg
PRO-LOCO-CENA-COSE-NOSTRE-23-03-2013--65%20int.jpg
PRO-LOCO-CENA-COSE-NOSTRE-23-03-2013--8%20int.jpg
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Re: Vita dei giornali

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Il presidente della Pro Loco di Limbadi, provincia di Vibo Valentia, ci comunica che il loro nuovo giornale, dal nome "Prologos" ,
è uscito a fine Dicembre 2013 con una tiratura di 1000 copie. Il giornale "Prologos" è un periodico trimestrale locale a distribuzione gratuita e si prefigge il compito di divulgare notizie di notevole rilevanza socio-politico-culturale della comunità di Limbadi e non solo.
Rinnoviamo come GEPLI il benvenuto al nuovo giornale, anche in quanto è il primo da noi censito in Calabria.
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baldo
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Re: Alluvione in Sardegna

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baldo ha scritto:Fra le varie località della Sardegna colpite dall'alluvione nei giorni scorsi, vi è Terralba, comune in provincia di Oristano ove esce l'unico giornale di Pro Loco di quella regione. Siamo pertanto vicini, come GEPLI, al presidente della Pro Loco, iscritto a questo Forum, e a tutta la comunità di Terralba in questo momento difficile.
Ieri sera il presidente della Pro Loco di Terralba, Pino Diana, ci ha girato il pdf del numero di marzo 2014 di Terralba Ieri e Oggi, il periodico da loro edito, con l'invito a metterlo a disposizione delle altre Pro Loco editrici di giornali.
Lo facciamo volentieri.
Anche per un motivo particolare. Terralba è una delle località della Sardegna colpite a novembre 2013 dalla "bomba d'acqua". Esattamente il 18 novembre, ironia della sorte, in cui il santo del giorno è Noè Patriarca, come fa notare Pino Diana in un suo pezzo. E 25 delle 68 pagine del numero della rivista sono dedicate a uno speciale FOCUS ALLUVIONE, di grande interesse per tutti, dato che eventi meteo di questo tipo sembrano destinati ad affliggerci sempre più spesso.
Qui di seguito vi trascrivo l'editoriale del Direttore del giornale Gianfranco Corda:

TRAVOLTI DA UN’ONDA
DI ACQUA E FANGO
Terralba in ginocchio, debole e indifesa di fronte ad un violento e inarrestabile evento
atmosferico che verrà ricordato come uno dei fatti più tristi che hanno colpito il nostro
territorio nell’ultimo mezzo secolo. La comunità è stata colta di sorpresa ed è rimasta incredula,
attonita, quasi impotente nel seguire gli eff etti di una alluvione che ha gettato
nello sconforto una moltitudine di persone. La parte bassa del centro abitato è stata invasa
dall’acqua e dal fango e centinaia di terralbesi hanno dovuto abbandonare le case per
salvaguardare la propria incolumità.
Il nubifragio ha invaso strade e campagne, ha sommerso scantinati, danneggiato case
e fatto collassare un’edificio nel quale abitavano due anziani coniugi, che sono stati fatti
evacuare prima del crollo. Gravi conseguenze anche per il patrimonio pubblico con l’allagamento
del Poliambulatorio, delle Scuole medie e del Teatro comunale.
La furia del ciclone ha creato ingenti danni alle attività commerciali, ha devastato
numerose aziende agricole, decimato greggi di ovini e intaccato l’ecosistema degli stagni di
Marceddì pregiudicando il futuro di tanti pescatori. La tempesta perfetta è stata originata
da una bomba d’acqua che è esplosa ai piedi del monte Arci, a poca distanza dall’abitato
di Uras, mettendo in difficoltà il sistema dei canali che, esondando in alcuni punti, hanno
causato l’impressionante allagamento. Per capire l’eccezionalità delle precipitazioni,
basti pensare che nel Terralbese in 24 ore è caduta una quantità di pioggia pari a quella
di 6 mesi.
Ancora una volta, quindi, la natura è stata matrigna e in tanti rievocano le disgrazie
dei primi decenni del novecento quando le rovinose piene del rio Mogoro e le paludi insalubri,
che lambivano il paese, provocavano lutti e disperazione fra le popolazioni.
Ma le avversità del 18 e 19 novembre non hanno scalfito la fierezza della popolazione
che, dopo un primo momento di panico e smarrimento, grazie alla commovente abnegazione
dei volontari giunti da ogni parte dell’Isola, hanno liberato il paese dall’acqua, dal
fango e dai detriti.
Stanchi e frastornati, con il volto segnato dalla stanchezza e dalle notti insonni, i terralbesi
hanno reagito con determinazione e, lavorando alacremente, hanno svuotato gli
scantinati, ripulito i pavimenti, sgomberato mobili, elettrodomestici, materassi e altri mille
oggetti resi inservibili dall’acqua.
Nel desolante panorama del dopo alluvione non sono mancati atteggiamenti di sconforto
e sofferenza e qualche lacrima ha solcato il viso delle persone affrante per aver perso
parte dei propri averi e, in qualche caso, i frutti di una vita di lavoro e sacrifici. Pur colpiti
da un devastante ciclone, i terralbesi hanno dato prova di grande dignità e, mostrando
un cuore d’oro, hanno offerto un ammirevole esempio di solidarietà e fratellanza che
onora l’intera comunità.
Gianfranco Corda
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Terralba Ieri e Oggi marzo 2014.pdf
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Lettore accanito
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Re: Vita dei giornali

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Nell'editoriale che accompagna il numero di gennaio di Bloc Notes, mensile di Adrano, il direttore spiega le novità editoriali che sono state introdotte nel giornale.
Editoriale mese di gennaio 2014.jpg
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Lettore accanito
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Re: Vita dei giornali

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E' uscito il numero di dicembre di 39° Parallelo, il bimestrale della pro Loco di Tiggiano.
Assieme al giornale viene distribuito il calendario 2014, che vede come protagonisti i ragazzi tiggianesi che hanno compiuto i 18 anni; tante foto di giovani sorridenti, che ci accompagneranno per tutto l'anno. Buona l'idea, che potrebbe essere replicata anche da altre pro loco.

Altra segnalazione riguarda l'imminente Sagra della Pestanaca, in programma per la sera del 18 gennaio, alla vigilia dei festeggiamenti patronali per Sant'Ippazio. Poichè è probabile che il resto d'Italia non sappia cos'è la pestanaca, occorre spiegare che si tratta di un ortaggio, e cioè di una specie di carota violacea, coltivata solo a Tiggiano e pochi paesi limitrofi.

Riprendiamo dal sito della Pro Loco di Tiggiano un testo che spiega le "peculiarità" della pestanaca.

La nostra pestanaca (sativa) si coltiva per le sue caratteristiche di polpa dolce e commestibile, viene consumata come ortaggio, cruda o cotta, usata anche come aromatizzante per le vivande di uso quotidiano.
Per la sua coltivazione si consigliano soprattutto terreni ricchi e aerati, cresce bene soprattutto in un terreno ben drenato e calcinato, fertilizzato ad alto contenuto di fosfato, e/o concimato con letame maturo della coltura precedente, il terreno va ripulito dai sassi e di altro materiale e coltivato fino alla profondità di 30/40 centimetri e va tenuto umido ma non eccessivamente. Le piantine si diradano quando sono di 2,5 cm. circa, lasciandone una sola per ogni gruppo. Eliminare le erbe infestanti e pacciamare con torba o paglia quasi polverizzata, per consentire ai fittoni di rimanere morbidi e teneri, per evitare che si spacchino, se il tempo è asciutto.
La Pestanaca, è una pianta che si ibrida facilmente, quindi una delle difficoltà maggiori è quella di produrre una semenza della sua specifica varietà, di fatti la varietà (Sant’Ippazio) è gelosamente prodotta direttamente dai coltivatori e non si trova in commercio, ma dal 2001 la Pro Loco si è impegnata a produrla e a inserirla nel circuito attraverso un rivenditore. La Camera di Commercio di Lecce ha annoverato la pestanaca giallo-viola de Santu Pati tra i prodotti tipici salentini, anche l’Università di Lecce ha avviato una ricerca per definire le sue proprietà.
Le ricerche fin qui effettuate ci ha convinti che la nostra pestanaca, si distingue nella sua varietà per caratteristiche botaniche e qualità orticole, quindi l’abbiamo voluto denominarla Pestanaca (Carota) lunga, giallo-viola di Sant’Ippazaio.
La pastinaca è particolarmente legata a Tiggiano, dove, nella ricorrenza del Patrono Sant’Ippazio, il devoto, non manca di comprare il mazzo di Pestanache “da regalare alla sua …” che, insieme alle sciscule (sciscele) e/o ai datteri fanno riferimento all’apparato genitale maschile, del quale il Santo Patrono ne è il protettore. Riteniamo che la popolarità e la storia della Pestanaca ha uno stretto legame con Tiggiano e il suo Patrono, la troviamo radicata nella cultura locale Pagana-Religiosa del passato, dove alcune credenze popolari le attribuiscono simbolicamente qualità di virilità e fertilità.
Il fatto che tale ortaggio raggiunga il pieno della maturazione nel periodo di gennaio è solo una ragione, l’altra va ricercata nella sua stessa natura, che la rende un prodotto di “nicchia “. Variante della più comune carota dà il meglio di sé solo in questa zona, esige una particolare preparazione del terreno ma anche sapienza antica nella coltivazione. Ma cos’ha di tanto particolare la pestanaca? Un sapore inimitabile capace di fondere tenera dolcezza in un gusto spiccato.
Conosciuta fin dall’antichità, apprezzata nella civiltà pagana per le sue virtù di fertilità e virilità (di qui l’allusiva lettura della sua forma) essa è ancora oggi molto ricercata per le sue qualità organolettiche.
La Pro Loco sensibile a tutte le espressioni tipiche delle culture locali, ha promosso in onore della pestanaca una sagra al duplice scopo di valorizzare e promuoverne l’immagine.
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