Buongiorno,
vi allego uno stralcio del mio intervento a Spilimbergo sperando di fare chiarezza sull'argomento:
"Scorrendo le pagine del forum GEPLI,....
In questi giorni, aiutato anche dalla nostra associazione di categoria, l’USPI, ho cercato di fare chiarezza nei meandri della legge 46/2004, che disciplina in materia di spedizioni postali.
Devo essere sincero: mi sono arrovellato non poco per districarmi nella babele di norme, comma, tabelle e subtabelle di questo decreto, ma non credo di esserci riuscito.
Comunque, brevemente cercherò di spiegarvi ciò che ho compreso.
Innanzitutto, per vecchie normative ancora in uso, Poste Italiane richiede, per la spedizione di prodotti editoriali, che la Pro Loco abbia sia l’iscrizione al Tribunale sia l’iscrizione al ROC.
Per accedere alle “tariffe massime” ministeriali (quelle, cioè, che hanno sostituito le “tariffe agevolate” in vigore sino a settembre 2011), più convenienti delle tariffe commerciali di Poste Italiane, occorre che l’Associazione Pro Loco – editrice del periodico – sia strutturata come “Associazione di promozione sociale” (Legge 383/2000). In tal caso, l’editore non dovrà rispettare la percentuale del 50%, prevista dalla Legge 46/2004, tra giornali spediti agli associati alla Pro Loco e quelli spediti a tutti i cittadini.
La già citata Legge 46/2004 esclude dall’applicazione delle “tariffe massime”, stabilite dal Ministero, le pubblicazioni degli Enti pubblici, degli Enti territoriali e persino degli “organismi” (termine assai generico) collegati con Enti pubblici o territoriali. E’ pertanto necessario che la Pro Loco editore si stacchi completamente dal Comune, sia come partecipazione associativa, sia come influenza sul giornale (ad es. direttore responsabile o simili, gestione di articoli, indirizzi politici diretti, presidente eletto dal Sindaco o un rappresentante del comune obbligatorio all’interno del direttivo della Pro Loco ecc.).
Insomma, quanto costa spedire il mio giornale? E’ veramente difficile capire quanto si spende consultando le tabelle che riguardano il costo di spedizione tramite l’importo delle “tariffe massime”, perché – come si può constatare dalle fotocopie che vi ho preparato e distribuito – le tariffe si differenziano non solo per la pre-lavorazione, cioè, per come vengono suddivise le riviste da portare alle Poste:
• non conformi alle specifiche tecniche di lavorazione;
• pre-lavorate ma non omologate;
• omologate
ma anche per la destinazione dei prodotti:
• centri metropolitani;
• capoluoghi di provincia;
• territorio extra-urbano.
Allego collegamento al sito Poste Italia della tabella dei costi per consultazione:
http://www.poste-impresa.it/resources/p ... ffarie.pdf
Possiamo dire, incrociando i dati a nostra disposizione, che genericamente e con totale approssimazione le “tariffe massime”, nel nostro caso, facendo una tipologia media di spedizione e con peso fino 200 gr., possono variare da 0,2248 euro su base nazionale a 0,1512 euro su base comprensoriale (ovvero locale) a pezzo spedito.
Attualmente il costo del nostro giornale, senza aver chiesto nessun tipo di agevolazione, è di € 0,2248 per le spedizioni nazionali.
Se avete notato, pur non avendo richiesto nessuna delle agevolazioni così articolatamente descritte dalla legge, noi arriviamo a pagare la medesima cifra su base nazionale.
Per le spedizioni locali invece ci affidiamo alla buona volontà dei nostri associati che lo distribuiscono in maniera del tutto volontaria.
Questa è una decisione che il direttivo della nostra Pro Loco ha adottato più che per ridurre i costi, soprattutto per risolvere i numerosissimi e fastidiosissimi problemi che le Poste Italiane ci hanno creato in questi ultimi anni, cioè giornali consegnati a macchia di leopardo, spesso smarriti dai postini e comunque consegnati con settimane di ritardo. Alle nostre lamentele le Poste Italiane hanno risposto con una solenne risata.
Ma qui andiamo a toccare un’altra problematica molto grave a cui sicuramente dedicheremo lo spazio necessario in un altro appuntamento.
Vi ringrazio per l’attenzione e vi auguro buon lavoro.