Notizie da Ferentino

Sul numero di aprile di Frintinu Me, il bimestrale della Pro Loco di Ferentino, due notizie interessano direttamente la redazione.

Aldo Affinati

La prima riguarda il raggiungimento del traguardo dei vent’anni nell’incarico di Direttore Responsabile di Frintinu Me per Aldo Affinati, iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti del Lazio e corrispondente del quotidiano Ciociaria Oggi.

La seconda notizia riguarda l’ingresso della giornalista Cristina Iorio nella funzione di vicedirettore di Frintinu Me. Ed è di Cristina Iorio la firma a pagina 2 di un servizio relativo a come vive l’emergenza Covid la città di Rockford, nello stato dell’Illinois, gemellata con Ferentino.

Ad entrambi, direttore e vicedirettrice, le congratulazioni e gli auguri di prosecuzione di buon lavoro da parte di GEPLI.

Immagini collegate:

Il Tornado ha cambiato direttore

Il numero 734, del 15 febbraio, era ancora firmato da Mauro Mazzocco.

Il numero 735, del 12 marzo, dello sprintoso quindicinale bellunese, vede il subentro come direttore responsabile di Cesare Turra, laureato in giurisprudenza all’università di Padova con master in mediazione dei conflitti, un secondo master universitario in Design dell’offerta turistica, e infine una grande passione per il giornalismo.

Un passaggio di consegne che era stato già preannunciato, e che prelude ad altre novità sul fronte dell’editore, che non dovrebbe più essere la Pro Loco di Fener.

Immagini collegate:

Lutto

Poco fa abbiamo avuto notizia del grave lutto che ha colpito il professor Gabriele Di Francesco, per la perdita della moglie Francesca.

Tutta la comunità dei giornali delle Pro Loco nel corso degli anni ha avuto la possibilità di conoscere ed apprezzare Gabriele, sempre presente ed attivo nei convegni Gepli fin dal primo incontro a Caselle Torinese nel marzo 2012.

Questa stessa comunità esprime pertanto le sue condoglianze a Gabriele in questo triste momento.

Immagini collegate:

Da Sanguinetto, una vicenda a buon fine

Dal numero di gennaio/febbraio de El Peagno, bimestrale della Pro Loco di Sanguinetto (VR)

Unilever, dalla morte annunciata alla rinascita A prenderla dal verso migliore, è senz’altro una storia a lieto fine quella dello stabilimento Unilever del nostro paese. Molto più che un simbolo per Sanguinetto, l’impianto – e soprattutto coloro che vi lavorano – aveva vissuto un’estate difficile, dopo l’annuncio della multinazionale anglo-olandese di voler procedere a 76 licenziamenti sui 120 addetti ancora presenti. Il dado tradizionale a marchio Knorr sarebbe stato spostato nel ben più economico Portogallo. Ma la mobilitazione di sindacati, istituzioni, e in particolare dei lavoratori, scesi in piazza più volte e in presidio permanente, avevano cambiato quello che pareva uno scenario già definito. Gli esuberi vennero ridotti prima a quaranta, poi molti ricevettero la tutela dell’”isopensione”, in altri casi ci fu l’impegno per una ricollocazione sul territorio. Ma la svolta c’è stata nei mesi successivi e si è concretizzata prima di Natale, allorché il gruppo altoatesino Menz&Gasser, con sedi a Trento e Verona, ha acquisito lo stabilimento di viale Roma, per il quale l’interesse era nato diverso tempo prima. La nuova proprietà produrrà ancora il dado in gel, di cui il nostro piccolo centro ha addirittura l’esclusiva mondiale, ma anche maionese, confetture, zuppe a marchio Knorr. Il futuro è garantito da commesse per la stessa Unilever e dai salari che per tre anni manterranno i livelli di prima; toccherà poi ai nuovi proprietari confrontarsi con i dipendenti. E il retroscena è che Sanguinetto, in questo caso, deve “ringraziare” la Brexit: con oltre il 40% della produzione esportata verso il Regno Unito, Unilever ha accelerato la cessione per evitare i dazi con cui altrimenti già oggi dovrebbe fare i conti. Per il nostro comune un sospiro di sollievo.

Immagini collegate:

A Lu, in redazione largo ai giovani

In redazione largo ai giovani, questo uno dei titoli di copertina del numero di dicembre del glorioso mensile pubblicato dal 1976 nel paese di Lu Monferrato, e diffuso anche nei vicini borghi di Cuccaro e Fubine.

“Il Natale in redazione è arrivato con qualche settimana di anticipo; martedi 3 dicembre infatti abbiamo ricevuto il dono più prezioso ed inaspettato … nuovi giovani collaboratori sono entrati a far parte della redazione dando così la possibilità al giornale di andare avanti anche nel 2020! ” così scrive poi l’articolo al’interno. Sembra quindi al momento risolta la crisi che ha lasciato i numerosi estimatori del giornale in ansia per la continuità dello stesso. Crisi avviata a cavallo dell’estate scorsa, a seguito delle dimissioni di Valeria Verri, direttore del giornale, il cui nominativo peraltro al momento continua a figurare nel colophon della testata.

Immagini collegate:

I numeri del Caudino

Ci scrive Pasqualino Marro, direttore vicario, a proposito della testata giornalistica da lui diretta:

“Ogni tanto è giusto rendere partecipe chi ci segue dei “numeri” del nostro sito ilcaudino.it. Abbiamo pertanto deciso di darvi qualche numero veloce per farvi capire quanti sono coloro che seguono le notizie dal nostro sito. Dal primo gennaio 2019 al 31 dicembre 2019, il Caudino ha registrato ben 11.300.680 visualizzazioni di pagina direttamente sul nostro sito. Ciò vuol dire che ogni pagina o notizia del Caudino è stata letta 11,3 milioni di volte. Cioè, circa un milione di volte al mese.

Questi sono i numeri del Caudino. Numeri fatti grazie al lavoro e alla professionalità della redazione senza nessun gruppo editoriale o economico alle nostre spalle e senza prendere nemmeno un centesimo di finanziamenti pubblici. Continueremo a lavorare, per tutto il 2020, per migliorare la visibilità del sito e consentire una lettura più confortevole a chi ci segue.Il Caudino vuol dire anche cultura. Ogni volta che visualizzate un nostro articolo, consentite alla più grande biblioteca privata aperta al pubblico della Valle Caudina di continuare a vivere. E aiutate la pubblicazione del nostro mensile che da quasi 35 anni è in edicola”.


Immagini collegate: