A proposito del luogo ove si svolgerà, sabato 4 giugno, la parte convegnistica del 5° Incontro dei Giornali Pro Loco.
Il complesso di Cimitile è uno dei più fulgidi esempi d’arte paleocristiana in Europa e sorge sui resti di un’importante necropoli romana, del II e III sec a.C. Esso comprende sette edifici di culto arricchiti da preziosi mosaici, decorazioni ed affreschi, fra cui, nell’edificio più antico, del II secolo d.C., una Maddalena Incoronata che ci fa pensare alle recenti polemiche scatenate dal fortunato romanzo di Dan Brown Il Codice da Vinci. La Maddalena è rappresentata in abito regale, con una vistosa corona sulla testa e regge fra le mani un vaso chiuso (l’olio dell’unzione che precedette l’ultima cena?). Nella parete vicina sono ben visibili anche due Croci di Malta, simbolo dei Cavalieri Templari.
Tornando alla storia di questo straordinario e poco conosciuto complesso, che qualcuno ha definito la Pompei della cristianità, la trasformazione di Cimitile da necropoli pagana a santuario cristiano avvenne in seguito all’edificazione della tomba di San Felice all’interno della necropoli. Il periodo d’oro del santuario si ebbe solo grazie agli sforzi di un prestigioso esponente della classe senatoria romana, divenuto in seguito San Paolino, che lo rese uno dei principali centri della cristianità. Paolino, devotissimo a San Felice, decise di dedicare la propria vita e le proprie risorse alla glorificazione del santo, facendo restaurare gli edifici preesistenti e costruire una nuova basilica ed alloggi per i pellegrini. Da allora, nel corso dei secoli, il santuario continuò ad attirare fedeli da ogni parte del mondo; persino Papa Giovanni Paolo II volle visitarlo, in occasione del Giubileo del 2000.
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