Slitta al 2021 il nono Incontro annuale dei giornali di Pro Loco. L’appuntamento, inizialmente previsto a giugno di quest’anno ad Assisi, poi rinviato per l’emergenza pandemica, sarà riprogrammato nella primavera 2021. Questa la decisione presa in questi giorni, da GEPLI d’intesa con il giornale ospitante, “La Barrozza” della Pro Ruscio, e l’UNPLI Umbria. Ringraziamo entrambi per la conferma dell’impegno nell’organizzazione congiunta della manifestazione.
Bella mossa per la giovane redazione del giornale monferrino, rinforzata da nuovi arrivi, dopo la crisi dell’anno scorso seguita alle dimissioni della precedente Direzione. Rinfrancati dal successo del numero doppio di aprile-maggio (uscito a 24 pagine anzichè 16), “Al Pais d’Lu” nel numero di giugno presenta un’altra positiva novità: l’allargamento della zona di copertura del giornale al confinante paese di Mirabello. Si tratta della prima espansione verso la piana casalese, dato che la testata, nata a Lu nel 1976, già da anni è presente nei vicini borghi collinari di Cuccaro e Fubine. Nel numero di giugno 3 delle 16 pagine sono dedicate quindi a Mirabello.
Una delle attrattive del Salento è sicuramente il Ponte Ciolo. Situato a pochi chilometri da Santa Maria di Leuca, facilmente raggiungibile seguendo la litoranea adriatica, nel tratto che unisce la marina di Novaglie a Leuca, il ponte sovrasta la scogliera unendo due strapiombi che creano una profonda gravina. Il suo particolare nome è dovuto al termine dialettale “Ciola”, che significa gazza ladra, volatile tipico del Salento che ama nidificare proprio lungo la scogliera del luogo.
Al ponte del Ciolo dedica uno speciale reportage il numero di giugno del 39° Parallelo di Tiggiano, con notizie, interviste e foto inedite. Una lunga disamina storica, con informazioni sia su come fu concepito un ponte così ardito, sia sugli interventi manutentivi che ora dovrebbero essere fatti per garantirne la stabilità.
Dall’editoriale del numero di marzo/aprile del bimestrale della Pro Malo:
Con il 2020, abbiamo festeggiato i 45 anni di “Malo 74” e abbiamo dato inizio alla 96° edizione del Carnevale di Malo. Fortunatamente siamo riusciti a debuttare con la prima sfilata, che ci ha consentito di ammirare l’impegno dei nostri maestri carristi, ma poi il “virus maledetto”così soprannominato da molti maladensi alla notizia della sospensione delle sfilate, ci ha costretti a interrompere tutte le manifestazioni e le varie riunioni, compresa l’assemblea annuale dei soci per la votazione del bilancio della Pro Loco.
Il virus, oltre a strapparci l’allegria e il Carnevale, ci ha costretto a un cambio di vita e ad assistere impotenti a una terribile pandemia, che ha colpito l’intero pianeta, seminando tristezza e in alcune occasioni lacrime di dolore.
Non sappiamo ancora quando potremo tornare nel nostro ufficio, che tanto ci manca! Ci mancate voi cari lettori, la vitalità del centro storico di Malo, ci mancano le vostre domande continue. In poche e semplici parole ci manca tutto.
In conclusione, ci auguriamo di incontrarci presto, quando questo triste momento sarà solo un ricordo. Torneremo più allegri e più vogliosi di riempire le piazze e di illuminare la nostra Malo.
Sul numero di aprile di Frintinu Me, il bimestrale della Pro Loco di Ferentino, due notizie interessano direttamente la redazione.
La prima riguarda il raggiungimento del traguardo dei vent’anni nell’incarico di Direttore Responsabile di Frintinu Me per Aldo Affinati, iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti del Lazio e corrispondente del quotidiano Ciociaria Oggi.
La seconda notizia riguarda l’ingresso della giornalista Cristina Iorio nella funzione di vicedirettore di Frintinu Me. Ed è di Cristina Iorio la firma a pagina 2 di un servizio relativo a come vive l’emergenza Covid la città di Rockford, nello stato dell’Illinois, gemellata con Ferentino.
Ad entrambi, direttore e vicedirettrice, le congratulazioni e gli auguri di prosecuzione di buon lavoro da parte di GEPLI.
Tanti servizi dedicati all’emergenza Coronavirus nel numero di maggio del mensile di Gualdo Tadino.
Nell’editoriale del direttore Riccardo Serroni, titolato “Ci è andata di lusso”, un’analisi dei fattori positivi che hanno fatto dell’Umbria una delle regioni toccate solo marginalmente dalla pandemia.
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