Quelli che Draghi …

Dal numero di febbraio de “Il Corniglianese”, il bel pezzo di apertura del direttore Enrico Cirone:

Quelli che Draghi come Garibaldi
di Enrico Cirone

“Qui soggiornò Garibaldi”, iscrizione diffusissima su centinaia di lapidi nelle città, nei comuni, nei paesini italiani, a testimonianza di quanto popolare sia stata la sua figura e diffusa l’ammirazione verso Giuseppe Maria, il patriota e condottiero nato a Nizza nel 1807. Peppino è stato ovunque, dormito, soggiornato, mangiato, incontrato le masse e tutti si vantano di averlo avuto ospite, anche se solo per poche ore. Dall’inizio del mese, da quando il professor Mario Draghi ha ricevuto l’incarico dal presidente Mattarella, sulla stessa onda di emozione che ha accompagnato il generale nizzardo, sono venuti immediatamente fuori i compagni di scuola (“Era lui a passarci i compiti in classe”), i compagni di viaggio sull’Eurostar verso Bruxelles (“Era molto gentile, una volta mi ha ceduto il posto”), quelli che lo hanno incrociato all’autogrill e tutti hanno un ricordo o un aneddoto da condividere.
Il famoso “io” da raccontare o, come sosteneva un fine psicologo, è solo il desiderio di raccontare, attraverso gli altri, se stessi.

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Storia di un titolo

Storia di un titolo“, così titolava l’articolo della prima pagina del numero 1 del nuovo giornale, che intendeva essere il “Notiziario dell’Associazione Turistica Pro Loco di San Vito dei Normanni”. Era il febbraio del 1971. Quindi esattamente cinquant’anni fa. L’Associazione Pro Loco era nata qualche anno prima, nel 1966, e fra le iniziative che intendeva portare avanti c’era anche quella della pubblicazione di un periodico, con cadenza bimestrale, per dar voce a temi di interesse locale.

Ma come chiamarlo? Ci furono diverse riunioni nella stanzetta di piazza Carducci, che faceva da sede all’associazione. Si chiesero anche suggerimenti ad altri enti ed associazioni, ma non arrivarono. Poi, l’avvocato Parisi lanciò l’idea di fare “il punto” della situazione.

Ecco, il titolo era trovato. Riporta così l’articolo di quel numero 1:

… Dobbiamo sinceramente riconoscere che è un titolo che vuole essere un programma … un impegno ad essere innanzitutto puntuali …

Ora, cinquant’anni dopo, possiamo affermare che l’impegno è stato rispettato.

 

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D come direttore, D come donna

Oggi è l’8 marzo. Qui in evidenza le testate, fra quelle seguite da GEPLI, condotte da un direttore al femminile. C’è ancora molta strada per la parità, se sono solo 10, a fronte di oltre 60 giornali.

Eccole, procedendo da sud a nord:

Elisa Forte, per LA SORGENTE di Caposele (AV)

Bianca Desideri, per A20 di Arzano (NA)

Patrizia Forlani, per ARCOBALENO d’ITALIA, di UNPLI Nazionale

Fiorella Paris, per LA VOCE DELLE FORME di Massa d’Albe (AQ)

Rossana Ragionieri, per IL SEGNO DI EMPOLI, di Empoli (FI)

Cristina Turchet, per DIMENSIONE PROLOCO di Fontanafredda (PN)

Germana Cabrelle, per PRO CITTADELLA di Cittadella (PD)

Paola Pilotto, per IL GUADO DELL’ANTICO MULINO di San Pietro in Gu (PD)

Grazia Novellini, per IL PAESE di Magliano Alfieri (CN)

Elisabetta Camusso, per IL MEGAFONO di Pinerolo (TO).

Auguri a tutte dallo staff di GEPLI.

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Il Faro di Leuca: tante storie da raccontare

“Il Faro di Leuca: tante storie da raccontare”, questo il titolo dell’articolo di apertura, firmato da Alfredo De Giuseppe, sul numero di febbraio del 39° Parallelo, il bimestrale della Pro Loco di Tiggiano.

Costruito fra il 1863 e il 1866, a cura del Corpo Reale del Genio Civile, il Faro di Leuca è uno dei simboli di questa punta estrema d’Italia.

L’articolo racconta le tante storie, anche tragiche (come l’affondamento dell’incrociatore Gambetta nel corso della Prima Guerra Mondiale, con 684 vittime), che si intrecciano con quella del Faro. A raccontare ad Alfredo De Giuseppe alcune di queste storie, l’attuale guardiano del faro, Antonio Maggio, che vi abita con la famiglia.

 

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Al Pais d’Lu, novità in redazione

Prosegue il processo di cambio generazionale nella redazione del glorioso mensile pubblicato, dal 1976, nel paese di Lu Monferrato, e diffuso anche nei vicini borghi di Cuccaro, Fubine e Mirabello. Giornale che il prossimo mese di marzo festeggerà i 45 anni di vita.

Un anno fa, a gennaio 2020, avevamo già dato notizia dell’ingresso in redazione di un gruppo di  nuovi giovani collaboratori. Così si era risolta la momentanea crisi, seguita alle dimissioni da direttore del giornale, nell’estate del 2019,  di Valeria Verri. Crisi che aveva lasciato i numerosi estimatori del giornale in ansia per la continuità della testata.

Ora, dal numero di gennaio 2021, il passaggio di consegne, nel delicato incarico di caporedattore, da Alessandra Trisoglio ad Alice Bosso. Un incarico diventato nel corso degli ultimi anni una prerogativa tutta femminile. Infatti, come sottolineano al giornale, Alice Bosso sarà la quarta donna a guidare la redazione del giornale luese.

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Culto di S. Agata: da 600 anni a Castroreale

E’ dedicata a Sant’Agata la copertina dell’ultimo numero di Artemisia, il periodico edito dalla Pro Loco di Castroreale. Il culto di questa santa, la cui figura è ricordata nel calendario il 5 febbraio, è molto diffuso in Sicilia; non per nulla è patrona di Catania.

A Castroreale nell’anno che si è da poco chiuso si è voluto festeggiare una importante ricorrenza: la presenza da 600 anni (1420-2020), nella cittadina messinese, della tavola “Sant’Agata e dodici storie del martirio”, dipinta da un ignoto pittore quattrocentesco e ora custodita nel Museo Parrocchiale. L’evento ha suscitato l’interesse delle Poste Italiane che hanno dedicato alla ricorrenza un annullo postale (visibile nella copertina). Inoltre l’Amministrazione Comunale, con l’assessora alla Cultura Mariella Sclafani, ha organizzato un importante convegno, svoltosi il pomeriggio del 24 ottobre nell’Auditorium del SS. Salvatore.

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