Big Bench: le panchine giganti invadono il Monferrato

Le panchine giganti sono il frutto di un’idea di Chris Bangle e sua moglie Catherine, gli artefici del Big Bench Community Project: un’iniziativa nata per sostenere le comunità, il turismo e le attività artigiane dei Comuni che lo ospitano, per lo più del Nord Italia.

Le Big Bench sono state create per dare ai visitatori la possibilità di guardare da una prospettiva diversa i paesaggi tipici dalle terre che le ospitano. Una volta saliti sulla panchina, è come se si venisse catapultati in un altro mondo, con la sensazione di essere tornati un po’ bambini.

La panchina è stata scelta come il simbolo di questo progetto perché rappresenta la condivisione sociale con altre persone, amici, parenti, ma anche sconosciuti.

Tutti possono portare l’idea della Big Bench nelle proprie terre, perché il concetto alla base di questa panchina sta nel forte e piacevole ricordo che questa ti lascia dopo essere stata provata, tanto da volerla riprodurre per far assaporare la stessa sensazione ai visitatori.

Nelle colline del Monferrato e delle Langhe queste panchine giganti stanno dilagando.

Ne presentiamo due, installate rispettivamente a Lu e a Cuccaro Monferrato, i due borghi (da poco diventati unico comune) ove si pubblica il mensile Al Pais d’Lu.

Il Comune si trova circa a metà strada tra Casale Monferrato e Alessandria. La Big Bench di Cuccaro Monferrato è immersa in un campo di lavanda: ammirare il paesaggio monferrino dalla panchina gigante tra i profumi e i colori della lavanda in fiore (tra la primavera e la prima parte dell’estate) è un’esperienza che qui ha pochi rivali!

Lu Monferrato invece, sarebbe un peccato accontentarsi della vista offerta dalla Big Bench: anche una salita all’antica torre che domina il paese e una passeggiata lungo la strada pedonale panoramica che costeggia il borgo sono modi efficacissimi per riempirsi gli occhi di bellezza!

Le bellissime foto sono di GFM, Gruppo Fotografi Monferrini.

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Corrispondenti esteri

Ogni giornale non può che avere una redazione. Che a far parte della redazione ci siano corrispondenti esteri, è già prova di essere un giornale “importante”. Nel caso de “La Serra”, trimestrale della Pro Loco di Coreno Ausonio, i corrispondenti esteri sono ben tre: uno dagli USA (e precisamente da Cleveland, nell’Ohio), il secondo dal Canada (Mississauga), il terzo dall’Australia (Melbourne).

Complimenti a La Serra, che con il 2021 entra nel suo trentacinquesimo anno di vita, come sottolinea, nel numero uscito a marzo, l’articolo di apertura del coordinatore editoriale, nonchè presidente Pro Loco, Gaspare Biagiotti.

Nell’immagine, la copertina della prima uscita del 2021.

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San Rocco, prima e dopo

Il numero di aprile di Malo 74, bimestrale della Pro Loco di Malo, riporta un articolo, firmato dal caporedattore Cornelio Boragine, con la storia della chiesetta campestre dedicata a San Rocco, presente nelle campagne intorno alla cittadina vicentina. Il manufatto, risalente al 1630, consta di un corpo centrale, eretto su base ottagonale, e conserva all’interno un altare di pregevole fattura. La graziosa costruzione dalle forme vagamente “rococò” fu eretta come ringraziamento al termine della terribile epidemia di peste che, tra il 1629 e il 1633, imperversò anche nella zona di Malo, mietendo oltre un terzo della popolazione residente. 

Il manufatto in tempi recenti si era molto degradato, rischiando di rovinare, fino a che una straordinaria gara di solidarietà, con intervento di un gran numero di volontari e di benefattori di ogni genere, ne ha consentito il restauro, completato nel 2000.

               

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Elogio della lentezza

Un editoriale, quello dell’uscita pasquale del quadrimestrale della Pro Loco di Ruscio, che strizza l’occhio al lettore. Un passo lento quello della barrozza, come è giusto aspettarsi da un carro trainato da buoi; ma che intanto va avanti da quasi trent’anni, senza perdere colpi e centrando tutti gli obiettivi che un giornale di comunità deve avere. Un giornale, non di molte pagine, con uscita solo ogni quattro mesi, ma che intanto è la sola voce nel territorio di Monteleone. Una lentezza che consente di cogliere i dettagli degli eventi raccontati, sottraendoli per intanto dall’oblio.

Per sfogliare, con calma, i contenuti del giornale, ecco il link da dove scaricarlo:

http://www.proruscio.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3599&Itemid=138

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Narrazioni di pandemia

 

Gabriele Di Francesco

Giovedì 15  aprile il prof. Gabriele Di Francesco, docente di Sociologia presso l’Università D’Annunzio di Chieti -Pescara ha presentato, sulla piattaforma Microsoft Teams, il volume “NARRAZIONI DI PANDEMIA – Esperienze soggettive e dimensioni sociali”.

A dialogare con l’autore, nel corso del collegamento, il prof. Everardo Minardi dell’Università di Bologna e Teramo.
Il volume è un grande affresco narrativo della vita degli studenti dell’Università “G. d’Annunzio” durante la prima e la seconda fase della pandemia. Attraverso riflessioni autobiografiche espone i risultati di una ricerca condotta nell’ambito del corso di Metodologia e tecniche della ricerca sociale e nei seminari di Sociologia della Salute e di Metodi di ricerca non-standard nel corso del corrente anno accademico 2020-2021. 
All’interno del libro, il professor Di Francesco ha raccolto 28 saggi, scritti da altrettanti studenti o laureandi del corso di studi. Il messaggio che arriva da questi scritti è l’evidenza della necessità di condivisione e di collegamento con gli altri che si manifesta prepotente durante l’esperienza pandemica.

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